
ALESSANDRIA -
Se vi trovate in difficoltà, se c'è qualcuno che
ha preso a molestarvi nel locale in cui trovate e
avete paura di una reazione violenta al vostro rifiuto, o
non vi sentite sufficientemente lucide per gestire da sole la situazione,
potreste semplicemente chiedere un Angelot al bancone della discoteca in cui vi trovate:
voi e il personale del locale conoscete cosa succederà subito dopo la vostra richiesta, ma il vostro molestatore probabilmente no e, in ogni caso, una volta ordinato
non sarete più lasciate sole.
Da quel momento infatti
nei Paesi dove il sistema già funziona, come per esempio il Canada, la donna che ha fatto la richiesta
viene avvicinata dal personale della sicurezza del locale, che con fare discreto la scorterà in
luogo protetto, dal quale poter dar seguito a eventuali denunce. Dove non esiste l'escomatage del cockatil è presente, a volte,
un nome convenzionale: in
Germania e in Gran Bretagna si può chiedere di Angela, mentre in alcune città della
Svizzera il nome in codice è quello di Luisa. I locali che aderiscono, sempre di più,
espongono adesivi identificativi e
potrebbero essere scelti in via
preferenziale dalle donne proprio per la sicurezza maggiore che sono capaci di garantire.
In Italia non esiste ancora un progetto nazionale del genere, ma di recente
qualcosa capace di coinvolgere esercizi commerciali si sta muovendo sul fronte della prevenzione, per esempio con attività
che mobilitano parrucchieri ed estetisti, "sentinelle" per indirizzare le donne vittima di violenza verso i centri d'aiuto specializzati.
Perché allora non introdurre il buonissimo cockatil 'Angelot' anche da noi, magari
iniziando proprio da Alessandria come città sperimentale in tal senso?
L'idea per ora
raccoglie l'interesse del centro antiviolenza Medea, che sul tema commenta:
"ogni iniziativa che vada nella direzione di maggiore tutela per le donne
è utile e in effetti su questo fronte ci si dovrebbe attivare, facendo rete, anche perché
la cronaca di riporta continuamente episodi di molestie e stupri, a danno anche di
ragazze minorenni. Non dobbiamo comunque dimenticare che
la maggior parte degli episodi di violenza avviene fra le mure domestiche e viene perpetrata da
fidanzati, compagni o mariti".